mercoledì 21 maggio 2014

La sfilata di moda etica, in piscina

La sfilata promossa da BANCA ETICA e organizzata da GASSOSA DI CERNUSCO, PROLOCO e ACLI insieme al Tavolo delle Culture, ha visto sfilare le mamme e le ragazze dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA.

L'ENJOJ CENTER ha collaborato e offerto la location, che è risultata molto suggestiva.

Il centro FITNESS ha offerto una esibizione di ZUMBA.
I banchetti delle Associazioni hanno colorato la piscina, e il GAS ha offerto un rinfresco con prodotti della CASCINA NIBAI, AZIENDA CORBARI e del COMMERCIO EQUO E SOLIDALE.

Save the Children ha organizzato un laboratorio interculturale per i bambini.

La moda etica si basa su semplici concetti.



Materiali etici:
Materiali di provenienza biologica certificata senza uso di coloranti e additivi chimici che fanno male al corpo umano soprattutto dei bambini e di chi ha la pelle sensibile. Senza uso di inquinanti, per cui senza impatto sull’ambiente, sulle falde acquifere, sui campi agricoli, sull’acqua che beviamo. L’utilizzo di seta, cotone, canapa, lane, portano al recupero di tessuti d’altri tempi, e nel caso della lana di ripristino di razze di pecore in via di estinzione.
Materiali di riciclo, come nel caso della produttrice Quagga che con la plastica produce giubbotti invernali, quindi animal-free.

Produzione etica
Il rapporto di lavoro è tutelato per i lavoratori coinvolti nella produzione, spesso solidale e cooperativo. A differenza della produzione industriale che decentra in Asia il lavoro con un costo della manodopera ridicolo e condizioni di lavoro drammatiche. L’eccidio del 2013 in Bangladesh di oltre 1000 lavoratori tessili, è il più grave incidente mondiale nel mondo del lavoro, ed è solo la punta dell’iceberg. Il commercio equo e solidale è un pilastro portante dei produttori di moda etica, ma ci sono anche aziende familiari e piccole imprese che vivono il lavoro come una crescita collettiva, e non una coercizione per favorire l’arricchimento di pochi.


Save the Children

 Artigianato di qualità:
Ogni capo è unico. A differenza della produzione di massa, seriale, che tende a rendere omogenei i consumatori, la moda etica offre capi mai identici agli altri, perché tessuti e lavorazioni non sono in serie, ma spesso fatti a mano, e utilizzando tecniche della tradizione, come nel caso della preparazione dei tessuti tramite bollitura e agni di colore fatta da Paola della Pergola

Obiettivi sociali

Alessandra e Linda, le organizzatrici
Varie cooperative coinvolgono varie persone disagiate in un’ottica di  reinserimento sociale. Altre come la cooperativa Nazca cerca di rendere autonome dal punto di vista del reddito, le donne palestinesi che lavorano i tessuti nella cooperativa. La valorizzazione dell’individuo nella creazione di prodotti per gli altri.

Moda estetica
Il tutto senza svilire e umiliare l’estetica: le forme e i colori, la fragranza dei tessuti non hanno nulla da invidiare ai tessuti dei grandi stilisti, anzi è esattamente il contrario.
La moda etica è una moda a misura di donna e uomo, compatibile con la natura e l’ambiente. Scusate se è poco.


Seguono foto del backstage































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