giovedì 15 maggio 2014

FdC: i cartelloni preparati dalla Commissione Biblioteca

IL MISURATORE
D’ITALIANITA’
Un assessore in visita ad una scuola primaria di Roma ha dichiarato che i bambini nati in Italia da genitori stranieri non sono realmente italiani.
A me è salita un attimo di ansia identitaria. Qui se si comincia a misurare l’italianità a seconda dei genitori, potrei avere dei problemi pure io. Perché non solo mio padre non è italiano ma io non sono neppure nata in Italia: però ci ho vissuto 20 anni, vale?

Quanti punti di italianità mi dà il fatto che a casa mia il Natale si festeggi con i tortellini? Ma poi quanti punti mi toglie il fatto che al tavolo sia seduto mio padre inglese e per giunta mio zio cinese, il marito di mia zia, sorella di mia madre?

Del resto mentre si mangia si parla solo italiano perché d’altronde questa è la lingua che tutti capiamo e mio zio (quello cinese) è cittadino italiano!

Dal punto di vista burocratico, l’unico straniero a tavola è mio padre che però mangia più tortellini di mia madre (italiana con genitori e nonni italiani).

Mi confondo sempre quando si utilizza la parola cultura: cosa si intende per cultura italiana? Cantare l’inno? Essere bianchi? Andare in chiesa? Parlare italiano? Pagare le tasse? Non pagarle? Essere cattolici o almeno cristiani ma comunque almeno non musulmani? Essere mammoni? Essere precari? Mangiare i tortellini vale?

Testimonianza tratta da www.litaliasonoanchio.it


A cura della Commissione di Gestione della Biblioteca civica Lino Penati

Nessun commento:

Posta un commento