martedì 27 maggio 2014

FdC 23/5: una serata indimenticabile

La serata è iniziata con il concerto di Jovica Jovic e i Muzicanti. Ma chi è il maestro Jovica ?
Nato in Serbia, da una famiglia rom, suona da quando aveva 9 anni. Il suo strumento è la fisarmonica, e le sue musiche sono intrise delle note rom e delle sfumature balcaniche. Ha registrato numerosi dischi nella sua vita, come solista o come membro di orchestre: il primo fu nel 1972, si intitolava Beograd Disc e venne inciso in Serbia. In seguito, con una formazione di 7 elementi in Austria, ha inciso un disco e un video musicale.
In Italia ha collaborato nel 2000 con Piero Pelù, partecipando alla sua tournée e registrando un video con lui.
Jovica è un musicista e anche un cantastorie: la dimensione del cantastorie indica un mondo dove le storie nascono da uno scambio ripetuto tra chi dice e chi registra, da un interesse per l’altro, da parte del ricercatore, che annulla la distanza, proprio perché riconosce come valore la differenza.  Moni Ovadia e Marco Rovelli hanno scritto un libro sulla sua vita, dal titolo “La vita meravigliosa di Jovica Jovic”.
Si legge nel libro: “Bisogna sempre attraversare terre sconosciute, prima di capire e giudicare. Non è restando nel recinto che si cresce”.

Vorrei aggiungere: perché questo percorso avvenga, bisogna aver fiducia profondamente negli altri. Sospendere il nostro bagaglio di pregiudizi e conoscenze, e conservare le parole e le musichi che l’altro ci offre, come un qualcosa che ci passa dentro, che ci abbraccia.

Nello sguardo di Jovica, a fierezza e la malinconia di un popolo che viene da lontano, che ha percorso millenni.
Il suo progetto musicale è quello di amalgamare musicisti, che intorno a lui, italiani e rom, suonano nei concerti in diverse formazioni.
Lo chiamano "maestro", non solo di musica: anche di vita.

Poi la serata è continuata con l'intervento di Alieu Diop, giornalista del Corriere delle Migrazoni. Presentato da Nadia Comi, dell'associazione Spazio Solidale, Alieu ha raccontato il suo lavoro di valorizzazione della letteratura migrante, mediante interviste a scrittori e scrittrici di origine extra-comunitaria.
Alieu ha incontrato un universo femminile ricco di creatività letteraria e di propulsione alla promozione culturale.
Alieu ha presentato il frutto del suo lavoro, mediante un video-intervista. Interessante il suo lavoro, come i racconti dei vari intervistati, del rapporto tra lingua italiana e universo culturale di origine. Come racconta Mohammed Ba, trasferire la cultura africana nella lingua italiana, non è solo una traduzione, ma è
una elaborazione, una declinazione nelle metafore e nelle usanze di un popolo diverso. Eppure è possibile, e i loro libri lo dimostrano. E dimostrano chiaramente la pari dignità di ogni uomo, che indipendentemente dalle sue origini, deve avere l'opportunità di esprimersi e di affermare la propria identità.


Per concludere la serata, la Scuola di danza Aloysius di Bussero, ha infine presentato due pezzi di danza, uno di danza del ventre e uno di flamenco.

Colori e movimenti, hanno chiuso la serata, densa di emozioni e di stimoli.

"Sono serate come queste, che arricchiscono e che lasciano qualcosa dentro, di così profondo, che non sai trovare parole."


Di così profondo, come un seme ...





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