lunedì 5 maggio 2014

Contro la povertà, il dovere di cooperare

Lunedì sera in Filanda, l'associazione La Comune L.Bottasini ha presentato gli interventi di Cooperazione Internazionale che sta effettuando in Nicaragua presso la comunità rurale di El Bonete, composto da oltre 1600 persone. Come Assessore con delega alla Cooperazione Internazionale sono soddisfatta non solo dell'opera utile e necessaria per le popolazioni del SUd del mondo, ma soprattutto dal lato umano, dal contesto relazionale che la cooperazione offre come alternativa reale al conflitto e alla diseguaglianza.
Grazie al bando 2014 vinto a Cernusco sul Naviglio, potrà riparare la scuola che alloggia oltre 300 bambini, e predisporre un'aula multimediale. In una comunità composta di contadini, ancorata ai suoi valori e alla staticità sociale, non è stato facile convincere dell'importanza della formazione.
La formazione permette di avere un luogo sicuro e controllato per i bambini e i ragazzi, in un'area ove è alto il pericolo di rapimento per trapianti di organi e per costringere le ragazzine alla prostituzione. Ma non solo: è una opportunità per consentire agli individui di crescere culturalmente e di affermarsi socialmente. Così è stato per 18 ragazzi che stanno frequentando l'università, e per quelli che si sono già laureati. La cooperazione infatti deve avere tra gli scopi, quello di rendere consapevoli e aumentare l'autonomia dei destinatari. Un'autonomia che può permettere la crescita sociale e culturale non solo dell'individuo, ma anche della comunità e del paese intero. In questo senso è importante il lavoro fatto da questa associazione, come altre ONG, sul fronte della formazione. A Carugate un esperimento interessante è stato quello di far comunicare una classe delle medie italiane con la scuola di El Bonete: una contaminazione che ha arricchito entrambi i fronti, portando consapevolezza e una conoscenza necessari per capire come è importante la convivenza multiculturale salvaguardo le differenza, ma cercando di parificare le opportunità e quindi i diritti.

Proprio grazie a due di questi ragazzi laureati, è stato fatto uno studio insieme all'associazione per individuare una risorsa del territorio da utilizzare per il filtraggio delle acque: infatti il 61% delle malattie è causato in Nicaragua, dalla mancata igienizzazione dell'acqua che viene bevuta e utilizzata per lavarsi e lavare gli alimenti. L'acqua è un dramma comune a tutto il Sud del mondo: il 75% della popolazione mondiale non accede a fonti idriche potabili e igieniche, causando milioni di morti e di malattie infettive. Lo sconvolgimento degli ecosistemi, a causa dell'assenza di controlli nelle estrazioni delle materie prime e all'utilizzo di fertilizzanti chimici fortemente inquinanti nelle aree agricole, porta alla riduzione di risorse idriche "pulite". L'oro blu scarseggia in molti paesi del Sud del mondo, e le responsabilità spesso sono causate da aziende del Nord del mondo. In questo senso lo studio dell'associazione La Comune, ha individuato in un frutto del territorio, il mezzo giusto per ottenere il carbone attivo, da utilizzare in appositi filtri in terracotta.

I contadini si occupano della raccolta e la cottura dei frutti per ottenere il carbone attivo, mentre le donne costruiscono a mano i vasi di terracotta. Quindi oltre al beneficio del filtraggio dell'acqua (2 litri di acqua all'ora per ogni vaso-filtro), questo intervento ha permesso ad alcune famiglie di aumentare la loro redditività grazie alla vendita dei frutti raccolti, del carbone ottenuto e dei vasi-filtro. Lo stesso ONU ha manifestato interesse verso questo tipo di filtro, che sfrutta risorse naturali e del territorio, senza il problema della gestione rifiuti dei filtri p.es. in plastica.

Di fronte alla depredazione delle risorse (in Nicaragua le risorse più importanti come caffè e oro sono in mano ad aziende tedesche, americane, canadesi), la cooperazione internazionale è un dovere per noi cittadini del Nord. La diseguaglianza e la povertà sono STRUTTURALI all'arricchimento di queste imprese e alla garanzia del benessere della maggioranza della popolazione del Nord del mondo, ma dal 2008 questo paradigma è collassato. Paesi come la Grecia, la Spagna e l'Italia soffrono lo spostamento delle ricchezze e la loro concentrazione in poche mani, in poche imprese. Questo modello di sviluppo non può funzionare, e la cooperazione internazionale cerca di operare concretamente e umanamente per porre un rimedio.

Senza perdere di vista che questo impegno non mette a posto la coscienza di nessuno: è necessario che si diffonda la conoscenza di questo impegno, soprattutto nelle nostre scuole, per capire l'altra parte del mondo che soffre e che non ha accesso ai diritti e alle risorse che per noi sono scontate, a portata di mano, quotidiane, come l'acqua dei nostri rubinetti.

La cooperazione è un rubinetto necessario per la coscienza sociale di questa nostra comunità malata, che difende il proprio benessere a scapito del malessere del resto del mondo.





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