martedì 27 maggio 2014

FdC 22/5: Una filarmonica a Cernusco !!!

Con un successo sorprendente il 22/5 all'Auditorium Maggioni gli allievi e gli ex-allievi delle scuole medie hanno esibito le loro capacità musicali in varie formazioni miste, dal Sistema Orchestra (nato solo nei mesi scorsi, in cui i ragazzi hanno imparato a suonare insieme e non con lezioni individuali) all'orchestra di chitarre, passando per un mix di strumenti a corda e a fiato insieme ai cori Incanto e Vladì, dai ragazzi della Bardarò Clarinette Ensemble sino all'esecuzione finale di 120 ragazzi insieme, per suonare "O fortuna" di Carl Orff.
L'intercultura passa attraverso l'arte, e la musica è una delle modalità che a Cernusco sta da anni coinvolgendo centinaia di ragazze e ragazzi, una ricchezza senza frontiere che ha il potere di costruire relazioni basate sul dialogo strumentale e sull'espressione collettiva.

In questo senso, come Assessore all'Istruzione e alle Culture, sostengo queste iniziative e i progetti come il Sistema Orchestra, non solo importante per la crescita individuale degli allievi e delle allieve: è importante anche per la promozione della cittadinanza, per uscire dagli schermi della TV e dalle false promesse dei reality show. La crescita funziona nel consentire l'espressione di ogni peculiarità singola nell'ambito di una "orchestra" sociale. Avanti tutta !!





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lunedì 26 maggio 2014

FdC 21/5: I colori della voce e del ballo

Le scuole stasera hanno inaugurato la piccola maratona di 4 giorni della Festa delle Culture.
All'insegna della pace e del dialogo interculturale, i cori delle scuole medie, Incanto e Vladì, hanno cantato pezzi che partendo dalla Gigogin sono passati per l'Asia e il Sudamerica sino all'Africa, perché il canto è il più antico delle espressioni comunicative dell'umanità, e con il canto si racconta la storia della nostra evoluzione.
E poi la danza, che è insieme al canto, l'espressione corporea dei nostri sentimenti, del nostro essere che si manifesta nei gesti armonici e armoniosi. E se il canto ha origine nell'anima per incontrare l'ascolto dell'altro, la danza nasce dal corpo trascinando il cuore dell'osservatore. L'espressione è un canale di comunicazione, un dialogo per superare le barriere che i pregiudizi e le burocrazie costruiscono tra i popoli, tra le persone di culture differenti.

La differenza è una ricchezza, e l'opportunità per crescere insieme migliori.
"Ciò che impedisce alle persone di vivere insieme è la loro stupidità, non le loro differenze." (Anna Gavalda, Insieme, e basta, 2004).
"Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze." (Paul Valéry)
"Un linguaggio diverso è una diversa visione della vita. " (Federico Fellini)
La differenza ha profonde radici storiche e culturali ed è il frutto delle risposte che i diversi gruppi umani hanno saputo dare ai differenti habitat con cui si sono trovati a convivere.
Ma questo non determina la superiorità intellettuale di una etnia su un'altra
.
Il genetista L.Cavalli ha dimostrato che le razze non esistono, e che l'evoluzione sociale dell'uomo non può che portare ad una società multiculturale, se l'istinto di sopravvivenza riuscirà a sovrastare l'ingordigia del profitto di pochi e l'egoismo di chi il benessere non lo vuole distribuire con gli altri.
Ecco partendo da questi concetti, tutte le esperienze didattiche ed extra-didattiche, che si pongono come obiettivo la consapevolezza dell'importanza della diversità e del dialogo, possono contribuire a costruire questa società multiculturale, multicolorata, dai mille suoni e linguaggi.


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mercoledì 21 maggio 2014

La sfilata di moda etica, in piscina

La sfilata promossa da BANCA ETICA e organizzata da GASSOSA DI CERNUSCO, PROLOCO e ACLI insieme al Tavolo delle Culture, ha visto sfilare le mamme e le ragazze dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA.

L'ENJOJ CENTER ha collaborato e offerto la location, che è risultata molto suggestiva.

Il centro FITNESS ha offerto una esibizione di ZUMBA.
I banchetti delle Associazioni hanno colorato la piscina, e il GAS ha offerto un rinfresco con prodotti della CASCINA NIBAI, AZIENDA CORBARI e del COMMERCIO EQUO E SOLIDALE.

Save the Children ha organizzato un laboratorio interculturale per i bambini.

La moda etica si basa su semplici concetti.



Materiali etici:
Materiali di provenienza biologica certificata senza uso di coloranti e additivi chimici che fanno male al corpo umano soprattutto dei bambini e di chi ha la pelle sensibile. Senza uso di inquinanti, per cui senza impatto sull’ambiente, sulle falde acquifere, sui campi agricoli, sull’acqua che beviamo. L’utilizzo di seta, cotone, canapa, lane, portano al recupero di tessuti d’altri tempi, e nel caso della lana di ripristino di razze di pecore in via di estinzione.
Materiali di riciclo, come nel caso della produttrice Quagga che con la plastica produce giubbotti invernali, quindi animal-free.

Produzione etica
Il rapporto di lavoro è tutelato per i lavoratori coinvolti nella produzione, spesso solidale e cooperativo. A differenza della produzione industriale che decentra in Asia il lavoro con un costo della manodopera ridicolo e condizioni di lavoro drammatiche. L’eccidio del 2013 in Bangladesh di oltre 1000 lavoratori tessili, è il più grave incidente mondiale nel mondo del lavoro, ed è solo la punta dell’iceberg. Il commercio equo e solidale è un pilastro portante dei produttori di moda etica, ma ci sono anche aziende familiari e piccole imprese che vivono il lavoro come una crescita collettiva, e non una coercizione per favorire l’arricchimento di pochi.

giovedì 15 maggio 2014

FdC: i cartelloni preparati dalla Commissione Biblioteca

IL MISURATORE
D’ITALIANITA’
Un assessore in visita ad una scuola primaria di Roma ha dichiarato che i bambini nati in Italia da genitori stranieri non sono realmente italiani.
A me è salita un attimo di ansia identitaria. Qui se si comincia a misurare l’italianità a seconda dei genitori, potrei avere dei problemi pure io. Perché non solo mio padre non è italiano ma io non sono neppure nata in Italia: però ci ho vissuto 20 anni, vale?

Quanti punti di italianità mi dà il fatto che a casa mia il Natale si festeggi con i tortellini? Ma poi quanti punti mi toglie il fatto che al tavolo sia seduto mio padre inglese e per giunta mio zio cinese, il marito di mia zia, sorella di mia madre?

Del resto mentre si mangia si parla solo italiano perché d’altronde questa è la lingua che tutti capiamo e mio zio (quello cinese) è cittadino italiano!

Dal punto di vista burocratico, l’unico straniero a tavola è mio padre che però mangia più tortellini di mia madre (italiana con genitori e nonni italiani).

Mi confondo sempre quando si utilizza la parola cultura: cosa si intende per cultura italiana? Cantare l’inno? Essere bianchi? Andare in chiesa? Parlare italiano? Pagare le tasse? Non pagarle? Essere cattolici o almeno cristiani ma comunque almeno non musulmani? Essere mammoni? Essere precari? Mangiare i tortellini vale?

Testimonianza tratta da www.litaliasonoanchio.it


A cura della Commissione di Gestione della Biblioteca civica Lino Penati

FdC: i cartelloni preparati dalla Commissione Biblioteca

IN ITALIA, A SCUOLA
«Io voglio rimanere qui. Io voglio andare a scuola qui. Ho fatto tanta fatica a imparare l’italiano, a parlare come parlano i bambini italiani, a scrivere come scrivono loro. Abbiamo rischiato di morire in fondo al mare per venire qui.»
«E a scuola, Viki, nessuno ti dice niente se siamo clandestini
«No, Brunilda. Ai bambini italiani non interessa se siamo clandestini: nessuno di loro me l’ha mai chiesto. È una cosa che interessa solo ai grandi.»
Ora frequento la scuola media. Non ho ancora capito se possiamo chiamarci europei o soltanto stranieri. Ho scoperto però che in Europa non sempre giustizia e legalità coincidono: perché non sempre ciò che è legale è anche giusto, così come è stato per noi.
 E se un giorno, attraversando la periferia di una grande città come Milano, Roma, Napoli, Marsiglia o Barcellona, vi capiterà di vedere una baracca, pensate a chi ci abita. Forse anche lì c’è un bambino che ha tanta voglia di andare a scuola.
Fabrizio Gatti, Viki che voleva andare a scuola, Fabbri editore, 2003
A cura della Commissione di Gestione della Biblioteca civica “Lino Penati”

ABBATTERE I MURI
A COLPI DI LIBRI E VOCABOLARI

Mio marito dice che le disgrazie uniscono e che la povertà è il più forte collante del mondo. Che abbia ragione? Mi domando se sarei diventata amica di queste donne in altre circostanze.

Se fossi rimasta in India, mi sarei mai trovata attorno a un tavolo con una cinese? Avrei mai confidato le mie paure a una bosniaca? Avrei mai parlato intimamente con un’albanese musulmana?


La cosa che mi colpisce di più di questo piccolo e perfetto mondo multiculturale che siamo riusciti a creare in via Ungaretti 25 è l’idioma in cui ci confidiamo le cose.  Due persone che vogliono abbattere il muro linguistico tra di loro sono due esseri ansiosi di costruire un mondo migliore. E noi, armate di mattoni – libri di grammatica e di esercizi, vocabolari e audiocassette – e con tanto cemento di buona volontà, stiamo tirando su con non poco sacrificio l’impalcatura del nostro futuro.
Laila Wadia, Amiche per la pelle, edizioni e/o, 2007


A cura della Commissione di Gestione della Biblioteca civica “Lino Penati”

FdC: i cartelloni preparati dalla Commissione Biblioteca

Tanti diritti
Tanti diritti, dei bei diritti dritti,
non dei diritti storti,
però, però; però:
quando mangi, perché tu hai il diritto di essere nutrito,
ricorda chi non mangia perché ha il diritto, e non il cibo.
E quando giochi, perché hai il diritto di giocare,
ricorda chi non gioca, perché non ha il posto per giocare.
Quando vai a scuola, perché hai il diritto di essere educato,
ricorda chi ha il diritto, e non la scuola.
Quando riposi, perché tu hai il diritto di riposare,
ricordati di chi ne ha il diritto ma non può riposare.
Ricorda il tuo diritto, ma anche il suo rovescio,
perché c’è un diritto che non hai: dimenticare.
(Roberto Piumini)

A cura della Commissione di Gestione della Biblioteca civica Lino Penati

lunedì 12 maggio 2014

FdC: Opuscolo con il programma e la composizione del Tavolo delle Culture

Quest'anno abbiamo prodotto un opuscolo contenente il programma e la lista delle Associazioni aderenti al Tavolo delle Culture con il loro logo e indirizzo internet:
              Link al file PDF dell'opuscolo
L'opuscolo sarà distribuito durante le iniziative della Festa,

Inoltre è disponibile la presentazione delle Associazioni aderenti al Tavolo delle Culture, nel seguente documento:
Presentazione delle Associazioni aderenti al Tavolo delle Culture