domenica 13 luglio 2014

Lavorare gratis è di moda ... anche per gli L2

Quello che succede con i "volontari" dell'EXPO, in fase di reclutamento a gratis, aveva una declinazione anche nelle scuole, a Brescia. Riportiamo un articolo di dicembre 2013

Da Il Manifesto di 27/12/2013
Hanno pagato migliaia di euro per otte­nere un master e una spe­cia­liz­za­zione «L2» nell’insegnamento della lin­gua ita­liana agli stu­denti non madre­lin­gua, i figli degli stra­nieri immi­grati, una pre­senza mas­sic­cia e rico­no­sciuta tra i ban­chi della scuola ita­liana. Molti di loro si sono anche abi­li­tati nelle scuole per l’insegnamento, le Ssiss chiuse dall’ex mini­stro dell’Istruzione Gel­mini, e oggi non hanno spe­ranza di otte­nere un ruolo. Altri avranno anche par­te­ci­pato ai «Tfa» e sono stati truf­fati dallo Stato che non gli ha rico­no­sciuto un posto in gra­dua­to­ria, met­ten­doli con­tro un’altra cate­go­ria del pre­ca­riato sco­la­stico: i Per­corsi for­ma­tivi abi­li­tanti («Pas»), cioè coloro che hanno inse­gnato per almeno tre anni nelle scuole sta­tali, pari­ta­rie o nei cen­tri di for­ma­zione professionale.

Plu­ri­ti­to­lati, esper­tis­simi nell’inserimento lin­gui­stico, una spic­cata sen­si­bi­lità nei rap­porti umani, ma invi­si­bili. Quanto basta per essere esclusi da un pro­getto dell’assessorato alla pub­blica istru­zione del Comune di Bre­scia che intende creare un albo «ad hoc» per ex inse­gnanti (aperto anche a musi­ci­sti e a inge­gneri) dispo­ni­bili a lavo­rare gra­tui­ta­mente per l’alfabetizzazione dei bam­bini stra­nieri che nella città lom­barda rag­giun­gono il 25% degli iscritti nelle scuole sta­tali ele­men­tari e media. Il pro­getto sarebbe stato ideato da una serie di scuole e chiede ai pen­sio­nati di inviare il loro cur­ri­cu­lum al comune. I loro nomi ver­ranno comu­ni­cati agli isti­tuti che con­fe­ri­ranno l’incarico sotto la super­vi­sione dei docenti e dei pre­sidi. Sem­pre a titolo gra­tuito. La pre­senza di ex musi­ci­sti o ex inge­gneri si spiega per­ché forte è la richie­sta di inse­gnanti in mate­ma­tica, in atti­vità musi­cali o «creative».



La moti­va­zione uffi­ciale di que­sta esclu­sione è la man­canza dei fondi per pagare gli «L2». A non cre­derci per primo è stato il sin­da­cato Anief secondo il quale quanto sta acca­dendo a Bre­scia rap­pre­senta un «assag­gio di quella spen­ding review che pre­sto potrebbe essere adot­tata in tutte le scuole d’Italia». «Quella di nomi­nare docenti in pen­sione per col­la­bo­rare alle atti­vità sco­la­sti­che a titolo gra­tuito – ha detto Mar­cello Paci­fico, pre­si­dente Anief e segre­ta­rio orga­niz­za­tivo Con­fe­dir – è una deriva che trae ori­gine dai tagli ai finan­zia­menti per le scuole e alle ina­dem­pienze dei paga­menti loro desti­nate da parte del Mini­stero delle Finanze». In più sareb­bero in arrivo dal Miur fondi desti­nati alla for­ma­zione dei docenti impe­gnati sul poten­zia­mento dell’italiano come seconda lin­gua che tut­ta­via non sem­brano essere con­tem­plati nell’iniziativa presa dall’assessore bre­sciana Roberta Morelli.

Que­sta sto­ria bre­sciana rivela uno spac­cato da bri­vido per il pre­ca­riato sco­la­stico. Piut­to­sto che pagare 900, 1000 euro gli spe­cia­liz­zati, si pre­fe­ri­sce il lavoro gra­tuito dei pen­sio­nati. Anni di for­ma­zione, e di lavoro, ven­gono così rimossi. «Dal punto di vista della qua­lità dell’insegnamento — scrive Marian­gela Gala­tea Vaglio sul blog non­vo­le­vo­fa­re­la­prof — que­sta deli­bera rischia di essere l’ennesima pie­tra per lapi­dare la pro­fes­sio­na­lità degli inse­gnanti». Ad avviso dell’autrice, che ha lavo­rato per anni in que­sto campo, quello dell’inserimento lin­gui­stico non è nem­meno il pro­blema prin­ci­pale per que­sti ragazzi. «Solo inse­gnanti spe­cia­liz­zati e con espe­rienza sono in grado di rico­no­scere nell’alunno i segnali che le dif­fi­coltà di appren­di­mento pos­sono non essere legate all’acquisizione di una nuova lin­gua, ma a pro­blemi pre­gressi (sin­drone da defi­cit di atten­zione, dif­fi­coltà cognitive)».

Com­pe­tenze che, con ogni pro­ba­bi­lità, man­cano ai «volon­tari» che sono andati in pen­sione anni fa. La deli­bera bre­sciana ha sca­te­nato la pro­te­sta che annun­cia una mobi­li­ta­zione. è pos­si­bile seguirla, e ade­rire, con­sul­tando il blog rico​no​sci​men​toi​ta​lia​no​l2ls​.word​press​.com e la pagina face­book «Rico­no­sci­mento della pro­fes­sio­na­lità degli inse­gnanti di ita­liano L2/LS».

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